SALA GRANDE

Benvenuti nel tempio di Apollo

Ci troviamo nel primo ambiente del Piano nobile del Palazzo, all’interno della Gran sala di ricevimento conosciuta anche come il Tempio di Apollo. La sensazione di vertigine provocata dalla grandiosità dell’ambiente stupisce noi oggi, come un tempo stupiva gli ospiti del Conte.

Il Giani e l’Antolini nel realizzare questo meraviglioso salone cercano di soddisfare le esigenze del Conte che vuole mostrare l’importanza della sua famiglia.

L’Antolini e Francesco appartengono entrambi alla Massoneria. L’architetto, rielaborando lo spazio quadrato in forma di ottagono, progetta un salone pieno di riferimenti e allusioni alla loro comune fede. Per i Massoni, l’ottagono è simbolo astrale di rinascita e perfezione. Il Conte ottiene un ambiente sacrale e grandioso, un vero e proprio tempio pagano in linea con le sue ambizioni.

Anche la scelta di Apollo, dio del Sole, come protagonista del soffitto è un chiaro riferimento alla dottrina massonica. Apollo è considerato l’ordinatore dell’Universo ed è alla guida i fratelli massoni nella lotta alla natura conservatrice dell’Ancient régime.

Antonio Trentanove e i fratelli Ballanti Graziani nei bassorilievi raffigurano Fetonte nel folle tentativo di guidare il carro di suo padre Apollo. L’impresa termina con la sua caduta nell’Eridano, l’attuale fiume Po.
Al tempo, il Conte è influenzato dalle imprese del giovane generale Napoleone Bonaparte e in lui vede la stessa forza e sicurezza del dio del sole. La storia ha però dimostrato che i filofrancesi sono più simili a Fetonte e, con la caduta di Napoleone, anche loro sono caduti.

Come Fetonte il Conte Milzetti pecca di arroganza perdendo tutto e mandando in pezzi i suoi sogni più coraggiosi. La sconfitta è il prezzo che il Conte ha pagato per poter vivere una vita di passioni e ambizioni.